Lo scorso 23 maggio abbiamo testato la meccanica di gioco con i gamers del Parco di Ricerca Creativa di Barcellona, nell’ambito del Festival Calidoscopi19 , dedicato alla citizen science.
Abbiamo iniziato la sessione di 3 ore dividendo i partecipanti in squadre, per poi farli giocare con carte che simulavano la meccanica del videogioco che stiamo creando. Ciascuna squadra era divisa in due sottogruppi: gli attaccanti, incaricati di andare a giocare le partite contro le altre squadre per sconfiggerle e conquistare il bottino, e i difensori, che avevano il compito di difendere la base ed evitare di essere saccheggiati.
Il gioco ha simulato quello che sarà finalmente il contenuto scientifico di Genigma: decifrare la sequenza di molti fragmenti di DNA. Gli attaccanti dovevano ordinare 8 carte ciascuna con un numero da 1 a 8 cercando di indovinare l’ordine in cui i difensori le aveva organizzate. I difensori avevano il compito di valutare l’ordine proposto dagli attaccanti dando ad ogni carta ordinata un punteggio da 0 (posizione sbagliata) a 3 (posizione corretta) a seconda che la posizione rispetto agli altri numeri fosse corrispondente a quella da indovinare. Per aumentare la difficoltà gli attaccanti avevano un massimo di 30 movimento o di 10 minuti di tempo. Come premio per aver giocato e espugnato basi avversarie, si riceveva un bottino, ovvero delle carte con “pillole di scienza” legate al progetto.
In questa sessione di test abbiamo potuto osservare diversi aspetti chiave che ci aiuteranno a continuare ad avanzare nel disegno del gioco:
1. Abbiamo constatato che è molto interessante che i giocatori siano associati ad una particolare squadra. L’impegno di gruppo viene attivato contemporaneamente alla competizione tra i partecipanti.
2. I giocatori hanno capito bene il rapporto tra i punteggi e le posizioni relative dei pezzi. Inoltre, si è sperimentato chiaramente che l’uso di metafore favorisce la spiegazione del gioco.
3. Abbiamo convalidato la meccanica di gioco sia a livello di divertimento per l’utente che a livello di rilevanza scientifica del progetto. E’ stato un test complesso perché non disponevamo della capacità di calcolo necessaria per il gioco, e questo ruolo è stato ricoperto dagli utenti stessi, in particolare dai difensori che dovevano valutare ogni soluzione proposta dagli attaccanti. Nonostante ció, abbiamo potuto constatare che la connessione tra il gioco e il giocatore era elevata e, di conseguenza, in tutti i casi gli attaccanti sono riusciti ad ottenere la soluzione del gioco nei limiti stabiliti.
4. Abbiamo notato che la trasmissione delle informazioni sul contenuto scientifico del gioco ai giocatori in forma di piccolo “pillole di scienza” ha funzionato. Questo ci ha permesso di vedere che era possibile mettere in relazione il contenuto della scienza con la meccanica senza dover sovraccaricare di informazioni i giocatori.
5. I giocatori si sono dimostrati molto conivolti nel progetto ed aperti a collaborare con tutto quanto fosse necessario per portarlo avanti.
Vogliamo quindi ringraziare tutti i partecipanti per il loro prezioso contributo!
Grazie a Rosa Monge, Marcus Bauchbeck, Federico Montes, Pau Albert Cid, Paolo Gambardella, Beatriz Martin, Rebeca Ribas, Susana Ezquerro, Oscar Sahun, Aleix Risco, Albert Falguera, Carlos Garcia, Víctor Vieyra, Dimas Alcalde.